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candea

Su di un pendio che è fra i meno ripidi di tutto l'alto bacino dell'Impero, ben esposto al sole, si erge Candeasco, piccolo e grazioso borgo, che sino al secolo scorso si raggiungeva solo attraverso mulattiere. Vuole la tradizione che fosse diviso in 16 ville dove si annidavano i "bravaccioni" circondati da una numerosa popolazione che fu poi decimata da guerre, carestie, epidemie ed emigrazioni. Il passaggio di San Bernardino da Siena e le sue predicazioni in particolare proprio a Candeasco hanno ispirato l'intitolazione della chiesa parrocchiale di origine medioevale, ma completamente rifatta in epoca barocca. Del primitivo edificio quattrocentesco si conservano in abbondanza rocchi di colonne e capitelli sparsi dovunque nella piazza e nelle vie a guisa di sedili o come arredi minori. Fuori paese si trova la cinquecentesca cappella dei Melissano con un'interessante sovrapporta in rilievo rappresentante l'Annunciazione. A poca distanza dalla cappella vi è il caratteristico oratorio di N.S. degli Angeli di tradizione barocca, con portico a sedile che fronteggia l'ingresso, opera dell'architetto G.B. Marvaldi. La famiglia degli architetti Marvaldi, famosi nell'imperiese per la loro architettura chiesastica barocca, è originaria di Candeasco. L'operato degli architetti, che va dagli inizi del XVII secolo fino alla fine del XVIII, si esprime agli albori nella semplicità del suddetto oratorio, raggiungendo la sua massima espressione nella chiesa parrocchiale di Cervo. Questa località ci offre un prelibato dolce locale, "la bugia". Esso viene preparato per tradizione dalle donne del posto con soffice e morbido impasto, amalgamato sino a diventare trasparente, fatto saltare nel genuino olio di oliva bollente e infine cosparso, a doratura avvenuta, con zucchero e limone. Si ricorda ancora che, in loco, viene prodotto in abbondanza il citato olio extra vergine di oliva.